La liquidazione e il TFR sono la stessa cosa?
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Direttore: Alessandro Plateroti

La liquidazione e il TFR sono la stessa cosa?

soldi euro

TRF e liquidazione sono due modi diversi, uno più tecnico e l’altro più comune, di indicare la stessa cosa: il denaro percepito alla fine di un rapporto di lavoro subordinato.

La liquidazione e il TFR sono la stessa cosa? Sì, si tratta di denaro che viene accumulato durante il periodo di lavoro e che torna al lavoratore, in genere in un’unica soluzione. Oggi, proprio perché i due termini sono piuttosto simili, alcuni usano addirittura il termine, completo, liquidazione TFR, oppure liquidazione di fine rapporto.

Che cos’è la liquidazione?

La sostanza in ogni caso rimane invariata: si tratta sempre della somma di denaro che viene corrisposta a un lavoratore subordinato quando il rapporto di lavoro finisce. Insomma, la sigla T F R è semplicemente un modo più corretto dal punto di vista burocratico per indicare quella che nel linguaggio comune si chiama liquidazione.

Come si accumula la liquidazione?

Una quota della busta paga di ogni lavoratore dipendente deve essere obbligatoriamente destinata al trattamento di fine rapporto. Questa parte può essere “lasciata in azienda” oppure, con le nuove norme, destinata a un fondo pensione. In questo secondo caso le modalità economiche possono variare ma il principio alla base rimane immutato: al termine del rapporto di lavoro.
Il denaro che il lavoratore cede mensilmente all’azienda viene sommato a quello versato negli anni precedenti. La somma totale viene rivalutata del 75% dell’aumento dell’inflazione e di un coefficiente fisso pari al 1,5% ogni anno.

Liquidazione TFR: tassazione e modalità

La liquidazione che lasciamo in azienda fino al momento di recepirla non ha alcun costo di gestione.  La tassazione della liquidazione TFR richiede calcoli complessi che vengono generalmente affidati ai professionisti (commercialisti in primis, consulenti del lavoro e altri).
Dal 2015 e soltanto in via sperimentale ai lavoratori del settore privato è lasciata la possibilità di ottenere nella busta paga mensile un anticipo del trattamento di fine rapporto (o liquidazione, o bonus uscita). Questa scelta è dettata in generale dalla necessità di disporre di uno stipendio più alto rinunciando ad ottenere al momento del pensionamento una liquidazione più corposa. Una volta compiuta la scelta di ricevere il TFR in busta paga la si può revocare fino al 30 Giugno 2018. Dobbiamo sapere che la quota di TFR che possiamo ottenere mensilmente in busta paga viene tassata di più rispetto al TFR riscosso in un’unica soluzione al momento della cessazione del rapporto di lavoro.

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fonte foto: https://pixabay.com/it/denaro-euro-valuta-europa-1439125/
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Tassazione liquidazione TFR, alcune risorse per approfondire

Se abbiamo bisogno di conoscere la tassazione della nostra liquidazione, possiamo partire calcolando il TFR in busta paga al netto delle imposte. Se invece stiamo pensando di richiedere un anticipo del TFR, per esempio per acquistare la prima casa o per una ristrutturazione, ecco alcune indicazioni.

La liquidazione e il TFR sono la stessa cosa

“Liquidazione” è un’espressione molto più utilizzata nel linguaggio comune, ma è perfettamente equivalente a TFR (Trattamento di Fine Rapporto) e a “Bonus Uscita”.
La liquidazione è una somma che ammonta al 6,91% del compenso imponibile recepito da un lavoratore durante ogni anno di lavoro: il datore di lavoro deve mettere da parte tale somma e versarne all’INPS lo 0,5% per rimpinguare il Fondo di Garanzia con il quale l’INPS assicura il pagamento di fine rapporto anche ai dipendenti delle aziende in passivo.

Liqudazione e TFR: tassazione

Quando si riceve il TFR, la busta paga riporta sia il lordo, sia la ritenuta IRPEF, che apparentemente risulta molto alta. Dobbiamo però tenere conto del fatto che la tassazione sul TFR segue i normali scaglioni, che partono dal 23% per i redditi fino a 15mila euro. Nel caso di un rapporto di lavoro molto duraturo, non è difficile immaginare come la sola liquidazione possa far “scattare” il reddito anche di un paio di scaglioni.
La buona notizia è che comunque la tassazione è incrementale, quindi l’aliquota più alta si pagherà solo per la cifra che eccede l’aliquota precedente.

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ultimo aggiornamento: 8 Ottobre 2021 10:57

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